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Lavoro e disagio. Gli Orti sociali esempio da seguire

Il progetto avviato a Voghera segnalato dalla Regione. Già 30 le persone in crisi recuperate grazie alla terra

Il lavoro come risposta allo svantaggio: obiettivo raggiunto. Il progetto «Orti Sociali di Voghera» è il caso virtuoso che Regione Lombardia indica di seguire. L’esempio emblematico è la storia del 45enne vogherese Roberto R.: da paziente del Centro Psicosociale ora gestisce un progetto suo.

Il lavoro come risposta allo svantaggio: obiettivo raggiunto. Il progetto «Orti Sociali di Voghera» è il caso virtuoso che Regione Lombardia indica di seguire. L’esempio emblematico è la storia del 45enne vogherese Roberto R.: da paziente del Centro Psicosociale ora gestisce un progetto suo.

«Ora mi sento rispettato», racconta. Agricoltura sociale Lombardia, progetto regionale di sviluppo sostenibile tra agricoltura e inclusione, è in prima linea sul fronte dell’«inclusione lavorativa di soggetti con svantaggio (tra cui disabilità) coinvolti in attività agricole». L’esempio di Pavia, di cui la realtà vogherese è l’eccellenza, conta sul territorio 11 inserimenti lavorativi di persone con disabilità, problemi di dipendenza ed ex carcerati.

«Con l’agricoltura sociale vogliamo promuovere il passaggio da una logica di pura assistenza a una visione che porta i soggetti deboli ad essere protagonisti della vita contrastando l’emarginazione e valorizzando le loro potenzialità»

sottolinea Moreno Baggini, responsabile del progetto “Orti Sociali Voghera”, vice direttore della Caritas Diocesana di Tortona e coordinatore nell’ambito della rete Agricoltura Sociale Lombardia per il territorio di Pavia che conta otto realtà mappate tra aziende agricole, cooperative e fattorie sociali. . Emblematica è la storia di Roberto che proviene da una situazione difficile e che proprio grazie all’esperienza in ambito agri-sociale trova il suo riscatto. Tutto parte con un lutto profondo che segna l’equilibrio psichico del 45enne, tanto da impedirgli per due anni di uscire di casa.

Nel frattempo comincia ad essere seguito come paziente dal Centro Psicosociale della zona. Poi a primavera 2016 la svolta. Attraverso il progetto “Epoquè” realizzato in convenzione con il CPS di Voghera e finanziato dalla Fondazione Cariplo, inizia una prima esperienza di agricoltura sociale nel contesto di Orti Sociali Voghera.

«Ha iniziato con mansioni semplici, come togliere erba infestante a mano», ricorda Baggini. Ora Roberto lavora con continuità per diverse aziende agricole del territorio e ha un terreno tutto suo dedicato alla produzione di ortaggi. «Venivo da una situazione difficile – racconta Roberto – Lavorare con la terra mi fa stare bene perché è una cosa che facevo anche da piccolo con mio padre, quindi sapevo come muovermi.

Agli orti sociali ho trovato persone che hanno capito la mia situazione e che mi hanno messo a mio agio con i ritmi di lavoro e a contatto con gli altri». Come Roberto dal 2014 ad oggi sono state una trentina le persone accolte nella realtà vogherese che con l’istituto superiore Calvi ha ora attivato sette percorsi di alternanza scuola per studenti disabili certificati in ambito agricolo e sei tirocini formativi.

«Ci chiamano per andare a parlare della nostra esperienza – dice Baggini – e recentemente i Piani di Zona di Voghera hanno aderito al progetto di agricoltura sociale».

Marco Quaglini